Progetto
Intercultura e Accoglienza Rifugiati e
Richiedenti Asilo Politico
Negli ultimi
anni l’Italia è
diventata, dal punto di vista numerico, primo paese d’immigrazione del Mediterraneo e
quarto paese dell’Unione
Europea. La Sicilia poi, in quanto avamposto dell’Europa sul Mediterraneo, è al primo
posto tra le regioni italiane per numero di sbarchi e arrivi di cittadini
stranieri.
Tra i migranti
una particolare condizione è quella di rifugiato e richiedente asilo. Si
tratta per lo più di adulti e minori provenienti da zone interessate da
conflitti politici, religiosi o di etnia; molti di loro hanno conosciuto gli
orrori della persecuzione e della guerra, e in alcuni casi della tortura. Molte
volte, oltre ad aver affrontato drammatici viaggi pieni di rischi e di
sofferenze, i migranti sono individui, soprattutto se minori, violentemente
segnate dai traumi del loro passato e della loro storia.
Negli ultimi tre
anni i dati statistici degli stranieri che, in Italia, sono entrati a far parte
dello SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) si sono
quintuplicati e gli ultimi dati relativi al 2012 parlavano di quasi 16 mila
stranieri che hanno usufruito del FNPS (Fondo nazionale per le politiche e
servizi d’asilo)
sul territorio nazionale, gestito da una rete di enti locali che realizzano
progetti di accoglienza integrata. Nel 2012 le tre nazionalità più presenti
tra i migranti che hanno richiesto di entrare nel sistema di protezione sono
state nell’ordine:
l’Etiopia, l’Iraq e la Nigeria. L’Unione Europea, attraverso i
finanziamenti di un Fondo europeo per i rifugiati e la creazione di vari
organismi politici ha, in questi anni, cercato di rafforzare, sviluppare,
monitorare e valutare le politiche di asilo degli Stati membri al fine di
creare un sistema unico di asilo che garantisca parità di trattamento e
medesime condizioni di accoglienza ai rifugiati in tutti i Paesi dell’Unione.
L’accoglienza, dunque, è diventata, a
livello politico, territoriale e scolastico una questione di fondamentale
importanza per il Paese e per le nostre realtá scolastiche.
Accogliere significa essere disponibili a conoscere
e a rispettare le diversità trasformandole da ostacoli in risorse di crescita
reciproca. Una scuola che accoglie le diversità, non solo quelle straniere, ma
anche quelle sociali e culturali dell’utenza che la frequenta, è una scuola aperta, innovativa,
coraggiosa, pronta a raccogliere la sfida di una società complessa e
multietnica come quella in cui viviamo.
Per convertire
in occasioni di crescita le diversità è necessario “integrare”,
cioè fornire gli
strumenti, soprattutto linguistici e culturali, pensando a percorsi educativi
specifici basati sulla valorizzazione delle differenze e sulla rimozione degli
ostacoli soprattutto legati alle difficoltà di comprensione linguistica e agli
aspetti burocratici che l’arrivo in Italia comporta.
Per quanto
riguarda i minori stranieri, come prescritto dal D.P.R. nr. 394 del 31.8.1999,
essi “hanno diritto all’educazione e all’istruzione nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani,
indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro
soggiorno”. Ciò al fine di permettere al migrante di interagire e confrontarsi
con il paese che lo ospita, attraverso la comprensione della sua cultura e
della sua lingua senza dimenticare quella di origine.
La nostra scuola
lavora, ormai da parecchi anni, soprattutto attraverso il Centro Territoriale,
con adulti e minori immigrati da paesi extracomunitari che, oltre a frequentare
i corsi di alfabetizzazione di italiano come L2 nei vari livelli previsti dal
portfolio europeo,hanno la possibilità,
tramite i corsi predisposti dal CTP, di acquisire un titolo di studio
spendibile in Italia e in Europa. La professionalitá raggiunta dai docenti che
lavorano con i corsisti stranieri è frutto di anni di esperienza e di buone
pratiche ormai consolidate per il CTP, nell'opera di accoglienza e di
integrazione degli alunni migranti.
Il Progetto
Accoglienza e Intercultura, integrato al POF dell’Istituto e attuato durante tutto l’anno scolastico in orario
curriculare, vuole definire, estendere e condividere le pratiche di accoglienza
a tutti i segmenti dell'istruzione scolastica appartenenti all’Istituto (Infanzia, Primaria,
Secondaria di Primo grado e Centro Eda), coinvolgendo soprattutto docenti e alunni
nelle cui classi sono presenti minori e adulti stranieri.
L'accoglienza
non è una fase nettamente circoscritta, ma risponde piuttosto alla volontà di instaurare e mantenere, nella
scuola, un clima sereno e motivante per tutti i protagonisti dell'azione
educativa. La collegialità (genitori, alunni, docenti, collaboratori scolastici) è il
suo tratto caratteristico e rappresenta un approccio complessivo relativo a
tutte le discipline e caratterizzante tutti i curricoli e i metodi didattici,
nella consapevolezza che l’educazione interculturale è tutto ciò che facilita l’acquisizione di atteggiamenti
positivi verso culture altre.
Finalità e obiettivi:
-
Favorire
l’integrazione dei
migranti attraverso lo scambio culturale e linguistico in un ambiente che
comunica apertura e attenzione nei confronti delle differenze
-
Facilitare
la comprensione e l’utilizzo della lingua italiana come L2 attraverso specifici percorsi di
alfabetizzazione e percorsi educativi individualizzati
- Facilitare il
coordinamento con le risorse del territorio, in particolare con i servizi
sociali, le comunità di accoglienza interessate e le amministrazioni locali
soprattutto per attivare eventuali servizi di mediazione linguistica-culturale
- Offrire
supporto, soprattutto agli adulti e ai minori che abbiano compiuto i 15 anni di
età, nell’ottenimento
dei titoli di studio attraverso i corsi brevi predisposti dal CTP e tramite le
convenzioni che il CTP ha in essere con gli Istituti Superiori di secondo
grado.
- Offrire
supporto, soprattutto agli adulti e ai minori che abbiano compiuto i 15 anni di
età, all’iscrizione
di corsi di formazione professionale e/o accesso a tirocini formativi
-
Offrire
assistenza, soprattutto agli adulti e ai minori che abbiano compiuto i 15 anni
di età, assistenza nella redazione di un curriculum, nelle lettere di auto-
candidatura e nella conoscenza di tutte le agenzie e gli uffici per la ricerca
del lavoro.
Azioni da attuare:
- facilitare l’inserimento nella realtà scolastica
(soprattutto nelle prime settimane di frequenza) attraverso la predisposizione
di attività trasversali e ludiche che coinvolgano, soprattutto quando si è in
presenza di famiglie che risultano iscritte nelle varie classi dell’istituto e al Centro Territoriale,
contemporaneamente adulti e minori e i vari membri della famiglia.
- informare i
compagni e il restante parte del gruppo- classe del nuovo arrivo/i, creando un
clima positivo di attesa
- dedicare del
tempo ad attività di
benvenuto e conoscenza attraverso inserimenti flessibili e tarati sulle
esigenze di ognuno
- preparare un’aula e un'ambiente scolastico
visibilmente multiculturale
- individuare un
alunno particolarmente adatto a svolgere la funzione di tutor (compagno di
viaggio) del compagno straniero per favorire la conoscenza degli spazi, dei
tempi e dei ritmi della scuola, e la comprensione dell'organizzazione delle
attività
- stabilire
contenuti minimi ed adattando ad essi la verifica e la valutazione dopo aver
predisposto un'adeguata programmazione didattica misurata sui requisiti
d'ingresso degli alunni/corsisti
- informare l’alunno, la famiglia e i vari servizi
sociali (comunitá presso cui l'alunno è ospite, assistenti sociali etc.) del
percorso predisposto per lui dalla scuola.

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